martedì 27 settembre 2011

Il RESPONSABILE ASSOCIATIVO: CUSTODE E PROMOTORE DI RELAZIONI

Articolo pubblicato su "LA VITA DEL POPOLO" del 25/09/11


Il responsabile associativo: custode e promotore di relazioni”, questo il tema della tre giorni di formazione per responsabili associativi, svoltasi a Lorenzago di Cadore dal 26 al 28 agosto; un incontro promosso dall’associazione che è stato anche un’occasione di ritrovo per tutti i responsabili parrocchiali, vicariali, diocesani e per i presidenti. Ciò che più ha colpito è stata la fusione di persone con età differenti, tutte però unite dal desiderio che quel “sì” detto alla carica di responsabile, non sia solamente un incarico da eseguire, ma bensì un’opportunità per darsi agli altri e al Signore in maniera ancora più gratuita.
Sono stati tre giorni intervallati da momenti di provocazione spirituale ed associativa e momenti in cui ci si poteva dedicare all’approfondimento e a relazioni autentiche. La relazione, infatti, è stato l’argomento
principale su cui i vari responsabili sono stati chiamati a riflettere.
Il venerdì sera il film “Uomini di Dio” che ha dato molti spunti di riflessione sull’essenza della relazione, fatta di dialogo e accoglienza, preghiera e discernimento, ma anche di quel silenzio che valorizza la comunicazione. Il sabato, dopo un confronto in gruppo sui vari aspetti che comportano l’essere responsabili, siamo stati provocati dalla testimonianza del presidente Ac di Vicenza, Lucio Turra. Nel pomeriggio siamo stati invitati a riflettere su come l’essere responsabili incide e influenza le relazioni personali esterne che ognuno di noi ha negli ambiti di vita quotidiana.
Domenica invece si è svolto un momento più personale: i partecipanti sono stati chiamati a riflettere sulla spiritualità e sulla chiamata di ognuno a essere testimoni di Gesù. Don Giovanni Giuffrida ci ha provocato con una Lectio sulla relazione come carisma di Ac, a partire dal brano biblico del lebbroso risanato. L’esperienza si è conclusa con la celebrazione della Messa presieduta dal vescovo emerito Paolo Magnani. (C. e A.)

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